Con l’avvio della stagione autunnale sono esponenzialmente aumentate le notizie di intossicazioni provocate dal consumo di funghi tossici e, come in alcuni casi dei giorni scorsi, potenzialmente mortali.
La rilevanza delle notizie che si rincorrono soprattutto nei casi con esito fatale dall’ingestione di funghi, non deve distogliere l’attenzione dei professionisti da quelle che sono le competenze aggiuntive che il Tecnico della Prevenzione può svolgere con formazione specifica di Ispettore Micologo.
Tali attività sono previste per legge quale la L. 352/93 e s.m.i. e, in Regione Veneto, dalla L. n. 23/1996 e s.m.i.
Inoltre, tali prestazioni rappresentano dei livelli essenziali di assistenza e, in ragione della loro assoluta particolarità, nonché della responsabilità che ne deriva, possono essere erogate solo da personale adeguatamente preparato e qualificato.
Infatti, i professionisti sanitari, per svolgere tale specifica mansione di controllo, devono essere in possesso del diploma di qualifica di Micologo ai sensi del D. M. 686/96, il cui ottenimento prevede: aver frequentato un corso di durata biennale, superare un esame finale con la quale si viene iscritti nel registro nazionale dei Micologi, istituito con Decreto Ministero Salute del 26 novembre 2003 e s.m.i.
Nel pubblico impiego, solo al termine di questo percorso si viene inseriti nella struttura dipartimentale denominata “Ispettorato Micologico” istituita all’interno del Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione.
Le principali funzioni svolte dai Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Ispettori Micologi, in ottemperanza di quanto previsto dal D.M. 16 ottobre 1998, n. 185 e dalla citata L.R. 23/1996, sono riconducibili ad attività certificativa, di controllo e formazione in materia micologica sul territorio, che si sostanzia in una pluralità di interventi ed attività, sia nei confronti e a favore di soggetti privati, che a favore di soggetti istituzionali, come di seguito riportate:
- controllo e certificazione dei funghi freschi epigei spontanei raccolti da soggetti privati (cittadini), e destinati alla vendita al dettaglio e/o alla somministrazione;
- analisi morfo-botanica con refertazione su campioni ufficiali di funghi freschi, secchi, congelati e condizionati;
- controllo e certificazione morfo-botanica dei funghi e tartufi in vincolo sanitario richiesto dai Punti di Ispezione Frontaliera del Ministero della Salute;
- consulenza tecnico-scientifica ai comuni, province, enti parco e altri enti pubblici e soggetti interessati;
- vigilanza sulla raccolta, commercializzazione e condizionamento funghi spontanei;
- formazione e informazione alla cittadinanza in materia ambientale e sanitaria sul corretto consumo di funghi;
- consulenza ai servizi di emergenza/urgenza ospedalieri, nei casi di sospetta/accertata intossicazione da funghi, attraverso una valutazione macroscopica dei funghi residui, e microscopica e macro-chimica per i residui di piatti a base di funghi, residui di pulitura o materiale biologico.
Come appare evidente dall’esemplificazione dei compiti riportata, il Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro con la qualifica di Micologo è chiamato a svolgere attività di fondamentale rilevanza e di enorme responsabilità. Attività che richiedono una notevole perizia nel loro svolgimento, nonché conoscenza, diligenza e sensibilità.
Occorre dunque portare all’attenzione degli Enti Nazionali e Regionali che i Professionisti Sanitari Tecnici della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro – Micologi, oltre alle quotidiane attività istituzionali, previste dal profilo professionale, si impegnano a svolgere attività volte sempre al perseguimento dell’unico scopo della prevenzione e attenzione nei confronti dei cittadini, con assunzioni di ulteriori responsabilità.
Appare dunque necessario chiedere che i suddetti professionisti siano protagonisti di una maggiore attenzione da parte degli Enti preposti, con specifico riferimento ai riconoscimenti di carattere normativo e retributivo che la Regione impartisce alle AUSL regionali in materia di sviluppo del personale dipendente.